Recensioni

 Il Robot e altre storie di Antonio Tomarchio

Il Robot e altre storie di A. Tomarchio

Il Robot e altre storie di A. Tomarchio

Come ben sapete amo molto leggere e condividere con voi le mie recensioni e la trama di qualsiasi libro e scrittore. Così ho deciso di condividere anche la recensione e la trama del libro di un blogger, Antonio Tomarchio, scrittore siciliano,  che ho letto e che ho trovato molto bello.
Buona lettura

Recensione

Il romanzo è senza dubbio scritto bene e le storie  sono ben costruite, le varie trame sono ricche di vicende e di personaggi che s’intrecciano bene nel racconto e fin da subito incuriosisce chi lo legge.
E’ un libro che ho trovato interessante dove amore, amicizia, paura e mistero si mescolano bene. La scrittura è scorrevole, le ambientazioni sono sempre ben descritte, quasi reali. Trovo che lo scrittore sia riuscito a regalarci delle storie in cui la forza dell’amore e dell’amicizia s’intreccia in un connubio irresistibile, ben fatto, ricco di sorprese e suspense.

Trama

Dieci racconti di fantascienza, dieci storie in cui i veri protagonisti sono i sentimenti e le emozioni umane. Amore, amicizia, sesso, paura e coraggio s’intrecciano alle trame avvincenti e misteriose in cui nulla è scontato e in cui i colpi di scena vi terranno col fiato sospeso non lasciando mai indovinare quale sarà il finale. Tutte le storie vi faranno sorridere e commuovere e in esse troverete una morale che vi farà riflettere sui veri valori della vita.“Il Robot” è la storia di una splendida amicizia. Un adolescente trascurato dai genitori diventerà il miglior amico di un Robot alieno, insieme condivideranno un’avventura straordinaria in cui la sopravvivenza della Terra sarà messa in serio pericolo, minacciata da pericolosi invasori.Il secondo capitolo de “Il Robot” vedrà il piccolo Joshua diventare un uomo e, insieme ai suoi amici, affrontare una nuova minaccia per gli umani e non solo…“Invisibile” è la storia di un uomo apparentemente insignificante che non riesce a vedere oltre il proprio aspetto fisico, rinchiudendosi in una vita triste e solitaria ma che un giorno scoprirà, grazie alla sua invenzione, che si può essere amati da tutti, anche senza essere visti.“Il Ritorno” è il racconto di un viaggio tra la realtà e l’incubo che vedrà un eroe di guerra solo con tutte le sue paure e le sue insicurezze. L’amore per la famiglia sarà la sua sola àncora di salvezza, il faro che lo guiderà fino a casa… forse.“Fortunata” è una storia di sangue e di sesso in cui il protagonista imparerà a sue spese che la bellezza è effimera e nasconde a volte l’orrore.Ne “Il Portale”, avventura, sport estremi e amore per il rischio porteranno quattro amici a fare una scoperta inquietante che li costringerà a fare una scelta che cambierà per sempre la loro vita.“Il problema del cibo” racconta di un popolo alieno venuto a chiedere ospitalità sulla Terra. Gli umani non sapranno dire di no, abbagliati dal loro aspetto angelico. Sarà la scelta giusta?“L’invasione aliena” è la storia di uno scrittore visionario che avverte l’umanità del pericolo imminente, ma nessuno vuole credergli, nessuno è capace di vedere oltre il proprio naso e immaginare l’impossibile.“Il Pianeta” riprende alcune teorie sulla comparsa dell’uomo sulla Terra, immaginando un possibile scenario e rivelando sconcertanti corrispondenze con la nostra attualità.“Perfetti” è una splendida storia d’amore in cui i protagonisti si muovono tra complotti ed efferati omicidi, tra colpi di scena e intrecci inquietanti.

Non solo parole Maria ©

 

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I teschi di cristallo

Recensione:

Gli autori in questo libro descrivono una bellissima avventura che s’intreccia tra il presente e il passato, dove il sogno di un archeologo di trovare le risposte a tante domande sul mistero dei teschi di cristallo sembra realizzarsi. E’ un romanzo per chi ama l’avventura e la storia dei maya, degli egizi, degli aztechi e degli indiani d’America. E’ scritto molto bene, l’America è esaminata e descritta sotto molteplici aspetti sia moderni sia antichi, alcuni reali altri fantastici.
E’ un romanzo molto affascinante, che coinvolgerà chiunque, anche i più scettici.

Racconto:

Un caso piuttosto noto di archeologia “misteriosa” è quello dei teschi di cristallo. Si tratta di sculture di cristallo che raffigurano teschi umani. Alcuni sono posseduti da musei, come quello acquistato dal British Museum nel 1897 o quello donato nel 1992 alla Smithsonian Institution, altri da privati come quello appartenuto a Frederick Mitchell-Hedges e poi a sua figlia Anna, quello dei coniugi Parks, chiamato “Max”, e quello di Nick Nocerino, chiamato “Sha Na Ra”.
Secondo l’antica tradizione, verrà un giorno in cui i 13 teschi di cristallo saranno ritrovati e riuniti affinché la loro sapienza sia portata a conoscenza di tutti. Quando Chris Morton e Ceri Louise Thomas ascoltano questa leggenda nella profonda foresta dell’America Centrale la prendono per un’affascinante storia di folclore locale; ma poi vengono informati che nel 1926 Anna Mitchell-Hedges, figlia di un archeologo inglese sulle tracce di una città sepolta, ne scoprì uno. Tanto basta per far scattare in loro la voglia di saperne di più. Appurato che la Mitchell-Hedges è ancora viva, Morton e Thomas decidono di contattarla per chiederle di mostragli il teschio. Ne restano quasi ipnotizzati  e a quel punto il desiderio di accertare la verità e di completare il puzzle con i pezzi mancanti diventa irresistibile. Con il rigore di un’indagine poliziesca, vanno a caccia di indizi e incontrano scienziati, archeologi, antropologi ma anche medium, cacciatori di UFO, sciamani, in una ricerca che li porta a visitare diversi musei e luoghi.
Come due moderni e impavidi Indiana Jones, ascoltano tutte le leggende che circondano i teschi di cristallo e le diverse teorie sulla loro provenienza, studiano le antiche civiltà che ne riportano l’esistenza, dai maya agli egizi, dagli aztechi agli indiani d’America. Morton e Thomas iniziano a porsi diversi quesiti come “ Saranno dei sofisticatissimi computer che sfruttavano già all’epoca le proprietà del cristallo per contenere e trasmettere informazioni?” ancora, “Provengono da Atlantide o sono stati portati dai nostri progenitori extraterrestri? e infine: “Quali sconcertanti verità nascondono? E come possono essere stati ricavati da un unico blocco di cristallo di quarzo in un epoca in cui non esistevano macchinari?
Gli autori si lanciano pure in richiami alla fisica quantistica che dovrebbero dimostrare una presunta convergenza con presunte antiche conoscenze, ma che dimostrano piuttosto una scarsa conoscenza della fisica quantistica. Comunque, anche senza prendere in considerazione queste stravaganti storie e le varie storie sul potere curativo dei teschi e in genere dei cristalli, limitandosi a considerare l’origine precolombiana dei teschi e dei presunti miti ad essi legati, restano comunque tanti quesiti irrisolti.

 

 

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Recensione:

Il gioco dell’angelo ha una trama intensa, interessante, che mescola amore, amicizia, paura e mistero. La scrittura è scorrevole, le ambientazioni sono sempre ben descritte e reali. La storia si svolge nella tumultuosa Barcellona degli anni venti, come negli altri libri di Zafòn.
Lo scrittore torna a guidarci tra i misteri del Cimitero dei libri dimenticati, regalandoci una storia in cui la forza dell’amore e dell’amicizia s’intreccia ancora una volta in un connubio irresistibile.
Anche questo racconto è un thriller ben fatto, ricco di sorprese e suspense.

Trama:

David Martìn coltiva un sogno: diventare scrittore di successo e riscattare così una vita difficile, una vita che dopo l’omicidio del padre ha dovuto affrontare da solo. A sostenerlo nei suoi intenti, oltre al signor Sempere, proprietario della libreria dove ha imparato ad amare la letteratura, c’è anche il buon amico Pedro Vidal, figlio dell’aristocratico padrone del giornale del paese.  Proprio grazie a Don Pedro, Martìn avrà l’occasione e l’incarico di scrivere racconti a puntate da pubblicare sul quotidiano locale in cui lavora: “I misteri di Barcellona” riportando un successo tale da valere al ragazzo un contratto con un piccolo editore locale. Dopo alcuni anni e molti volumi, Martìn inizia a sentire la necessità di pubblicare un libro diverso, qualcosa che davvero esprima il suo potenziale. Purtroppo, il suo primo libro “Passi del cielo” si rivela un buco nell’acqua, distrutto dalla critica e ignorato dal pubblico. Come se non bastasse, Martìn scoprirà di avere un tumore incurabile al cervello, a ventisette anni è condannato ad una morte prematura nel giro di qualche mese. Inattesa arriva una lettera e con essa una richiesta piuttosto curiosa da parte di un misterioso editore francese di testi sacri, un tale Andreas Corelli, per il corrispettivo di una somma enorme Martìn dovrà scrivere una storia che funga da base per una nuova religione. Non avendo nulla da perdere accetterà, non sapendo però che il contratto che si trova a firmare sancirà molto più che un accordo commerciale. Tra oscuri accadimenti che sfiorano il sovrannaturale e drammi tragicamente umani, Martìn si troverà invischiato nel peggiore degli incubi, una realtà contorta, incomprensibile, che lo condannerà a scavare a fondo in un passato torbido per avere salva la vita.

 

 

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Recensione:

Uomini che odiano le donne è un giallo, che all’azione e al dramma combina una storia molto umana e tragicamente moderna. Questo libro fa parte della Millenium Trilogy. Lo ritengo un discreto libro, un intreccio tra il genere noir e un giallo. Sicuramente ottima la descrizione del paesino svedese dove si svolge gran parte della storia. Il libro ruota attorno alle vicende di una giovane disadattata, la protagonista, incapace di relazionarsi con la società da sembrare quasi autistica ma che si trasforma in abilissima esperta di computer, lottatrice e trasformista abile in camuffamenti con una personalità forte da elaborare e superare da sola in pochi giorni uno stupro. Per certi aspetti è un po’ prolisso, considerando le sue 700 pagine e spesso Stieg Larsson, l’autore del libro, si trascina in lunghi periodi rendendo la lettura poco scorrevole.
Lo trovo comunque un thriller che emoziona e con diversi colpi di scena, ma ne ho letti di migliori. Per me non si può definire un capolavoro, però in molti l’hanno considerato tale.

Trama:

La storia racconta le vicende di Mikael Blomkvist, affascinante quarantenne giornalista di successo della rivista “Millennium”, incaricato da un potente industriale, Henrik Vanger, di cercare la verità sulla scomparsa della nipote Harrriet avvenuta anni prima, senza lasciare traccia. Da allora, ogni anno l’invio di un regalo anonimo, un rito che si ripete puntuale, risveglia in Vanger l’inquietudine di un enigma mai risolto. Blomkvist indaga a fondo sulla storia della famiglia Vanger con l’aiuto di Lisbeth Salander, giovane e abilissima hacker psicologicamente disturbata. Blomkvist più scaverà sulle vicende della famiglia, più le scoperte saranno spaventose.

 

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Recensione:

In questo secondo libro l’autrice è migliorata nei dialoghi, meno tediosa nel descrivere alcune situazioni. Nonostante abbia voluto introdurre un po’ di suspense e mostrare più l’aspetto romantico, rimane sempre un romanzo erotico. In questo secondo capitolo della saga, la figura del protagonista Christian Grey è addolcita, diventa quasi fanciullesca.
Molti hanno paragonato questo libro a Twilight, ma l’unica similitudine che ho riscontrato è quella del protagonista Christian Grey che, come il bel vampiro, è stato adottato da una famiglia benestante che aveva già adottato altri due figli. Una certa somiglianza si può anche riscontrare nella storia d’amore tra i due protagonisti perché è un po’ difficile, piena di ostacoli e difficoltà.
Ad ogni modo, questa rimane sempre una mia considerazione, i libri, in generale, vanno letti a prescindere dalle recensioni, su ognuno di noi può suscitare sensazioni diverse.

Trama:

Anastacia Steele turbata dagli oscuri segreti di Christian Grey e dalle sue ossessioni, decide di porre fine alla loro relazione.
Inizia un nuovo lavoro in una casa editrice, ma tutto ciò non è sufficiente per dimenticare l’oscuro e irresistibile Mister Grey.
Pochi giorni dopo la loro separazione, il misterioso “cinquanta sfumature” si fa vivo offrendosi di accompagnarla alla mostra fotografica del suo migliore amico. La mostra sarà una sorpresa per entrambi poiché nella maggior parte delle foto c’è l’immagine di Ana.
La serata si fa interessante, Christian confessa ad Ana di stare male senza di lei, per la prima volta Grey scopre di essersi innamorato.
La storia tra i due diventa molto più interessante, Christian inizia a essere sempre più l’uomo che voleva Ana, romantico e meno tenebroso.
In questo secondo libro non mancheranno i colpi di scena e molte parti oscure di Grey saranno rivelate.

 

 

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Recensione:

Un libro eccezionale, con una storia che possiamo collocare tra thriller e giallo d’incredibile coinvolgimento.
E’ un  romanzo che affascina e appassiona, per niente banale e prolisso.
Ricco di sentimenti e avventura da spingere il lettore a un’inarrestabile corsa verso la fine del romanzo, come nei migliori thriller, anche questo è ricco di suspense e colpi di scena.
L’Ombra del Vento è un romanzo che ti porta in un mondo tutto da scoprire, tanto da mettere in secondo piano la reale trama del giovane protagonista e della sua disperata voglia di risolvere il mistero che si cela intorno a “L’ombra del vento”.
Un romanzo in cui i bagliori di un passato inquietante si riverberano sul presente del giovane protagonista, in una Barcellona dalla duplice identità: quella ricca ed elegante degli ultimi splendori del modernismo e quella cupa del dopoguerra.

Trama:

Una mattina del 1945 il proprietario di un modesto negozio di libri usati conduce il figlio undicenne, Daniel, nel cuore della città vecchia di Barcellona al Cimitero dei Libri Dimenticati, un luogo in cui migliaia di libri di cui il tempo ha cancellato il ricordo, sono sottratti all’oblio.
Qui Daniel entra in possesso del libro “maledetto”:  L’ombra del vento, sfortunato libro, scritto da un certo Julian Carax, autore semi sconosciuto, che cambierà il corso della vita del ragazzo.
Il racconto seguirà le vicende di Daniel e del suo libro “maledetto”, fino all’età di 18 anni, accompagnandolo nella sua vita passata alla scoperta di notizie su Carax, divenuto per lui quasi un’ossessione.
Tra delitti, bugie e amori, Daniel cercherà di ricomporre la storia di quest’uomo, dalla semplice curiosità al bisogno di darsi risposte e scoprire la verità.
Una ricostruzione che in maniera inaspettata e quasi violenta si sovrapporrà alla sua vita, alle scoperte sul mondo dell’adolescenza e della maturità e sopratutto sull’amore, che pericolosamente sembra serbare le stesse difficoltà che coinvolsero in passato Juliàn Carax.

 

 

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Recensione:

E’ un libro erotico, dove sono presenti il romanticismo e la passione più sfrenata senza inibizioni. E.L.James riesce a descrivere perfettamente ogni situazione, in alcuni casi è fin troppo dettagliata, sembra quasi voler prolungare di alcune pagine il suo libro.
Nell’insieme, per chi ama il genere erotico, è un libro che rende molto l’idea dell’erotismo, ovviamente non ci si può aspettare in questo libro la solita storia d’amore sdolcinata in cui alla fine “tutti vissero felici e contenti”, l’eros è sicuramente l’argomento principale.
Questo è un libro che ha suscitato molti pareri contrari, ma io sono sempre dell’idea che ogni libro, ogni storia, in noi deve suscitare emozioni e sensazioni diverse. Di conseguenza penso che non ci si debba soffermare mai a ciò che ci viene raccontato dagli altri, ma quello che più importa è il messaggio che è riuscito a trasmettere a ognuno di noi leggendolo.
Se un libro riesce a trasmetterci qualcosa, anche di negativo, allora l’autore ha raggiunto il suo scopo, ma se ci ha lasciato indifferenti ha fallito.
Io non vi rivelo ciò che ha o non ha trasmesso a me, perché non voglio influenzare nessuno, ma posso dirvi che è una storia d’amore particolare che fa riflettere.

 

Trama:

Quando Anastasia Steele e Christian Grey s’incontrano per pura fatalità, capiscono subito di essere attratti l’uno dall’altra.
Anastasia Steele è una studentessa universitaria prossima alla laurea, mentre Christian Grey è un imprenditore ricchissimo dal passato un po’ oscuro “cinquanta sfumature di tenebre”.
I due iniziano quasi subito una relazione fatta di complicità e di giochi di ruolo tra il dominatore e la sottomessa. Questo tipo di gioco spaventa molto Anastasia, ma nello stesso tempo ne è attratta, essendo anche molto innamorata di lui.
Per Anastasia tutto ciò è nuovo, non aveva mai avuto prima una storia con un uomo, questo la spaventa perché non è in grado di poter fare dei paragoni e capire se tutto ciò che prova e sta facendo con Christian sia normale.
Non può parlare del suo rapporto intimo con Christian neanche con la sua migliore amica e coinquilina Kate, poiché ha firmato un accordo con lui di riservatezza in cui le vieta di raccontare dei loro giochi erotici e della stanza delle torture.
Tutte queste nuove esperienze la affascinano molto, ma nello stesso tempo ha paura, non solo di lui, ma anche dei propri pensieri e di questo suo essere felice e soddisfatta da tutto ciò che lui di strano le propone, a volte si vergogna anche di ciò che prova.
Anche per Christian in questo rapporto ci sono diverse prime volte, ad esempio non aveva mai presentato nessuna delle sue donne alla sua famiglia e non aveva mai dormito nello stesso letto con una donna. Anche lui si sente confuso da questo rapporto soprattutto perché non riesce a stare lontano da Anastasia, in alcune situazioni sembra lui il sottomesso e lei la dominatrice e questo lo spaventa molto.
Tra i due c’è sempre questo velo d’incertezza, ma soprattutto, Anastasia non riesce a capire quanto sia veramente importante per lui. Christian ha sicuramente una visione distorta dell’amore a causa della sua infanzia e non riesce a essere l’uomo che Anastasia vorrebbe al suo fianco.

 

 

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Recensione:

Il romanzo è senza dubbio scritto bene e la storia è ben costruita, la trama è ricca di vicende e di personaggi che s’intrecciano bene nel racconto e fin da subito incuriosisce chi lo legge.
E’ un bel thriller in cui il mistero nasce molti anni prima e viene pian piano rivelato scavando nel passato, un passato pieno di rabbia, dolore, ingiustizia.
Termino la recensione riportando una frase di Faletti che si trova nelle ultime pagine del libro:

“Chi ha letto questo romanzo ha capito che non c’è nulla di autobiografico nel titolo. A chi non ha letto e pensa che ci sia, lascio intatta questa presunzione che mi onora.”

Trama:

L’odio covato per anni aveva portato un uomo a disseminare una città di bombe. L’odio ne aveva portato un altro a farle esplodere. Le conseguenze di quel gioco folle, che è la guerra, costituiscono l’ambiente ideale di un thriller. La premessa del libro è il ritorno di un reduce dal Vietnam, sopravissuto ma mostruosamente sfigurato dal napalm, la bomba incendiaria largamente usata dagli americani nella guerra. Come si direbbe oggi in modo elegante, è stato il ” fuoco amico” a ridurre l’uomo nelle terribili condizioni in cui si trova. Fatto prigioniero dai vietcong e usato come scudo umano, è stato colpito da reparti del suo stesso esercito, malgrado lo avessero chiaramente riconosciuto. L’odio e la vendetta si riversano contro i suoi stessi concittadini, come dice all’unico amico ” credo che ci vogliamo le vite di molti uomini per provare il dolore che ho provato io in quei pochi mesi di ospedale”. Devono passare molti anni, quando a New York avvengono alcune esplosioni, con molte vittime. L’indagine è affidata a una giovane detective, Vivien, la quale è affiancata da Russell, uno scrittore fallito, ma di ricca famiglia, che era venuto in possesso d’informazioni rilevanti per la ricerca del colpevole. Come succede nel thriller, il romanzo si sviluppa secondo due filoni narrativi paralleli: il districare delle vicende poliziesche, ricche di colpi di scena, d’intrecci e le storie personali dei due protagonisti, che finiscono per innamorarsi. Tra i tanti sviluppi del racconto, c’è anche un sacerdote che avrebbe avuto la confessione degli omicidi da parte dell’assassino. Il condizionale è d’obbligo perché è proprio questa confessione il passaggio fondamentale del romanzo, che potrebbe far capire chi sia il colpevole.

 

 

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Recensione:

Questo racconto di Luis Sepúlveda è un libro molto breve che si legge tutto di un fiato, è comunque ricco di suspense e di colpi di scena. E’ un racconto scritto magistralmente, con una trama accattivante e coinvolgente che vi lascerà incollati al libro fino al termine del racconto.

Trama:

Il libro narra dei sette giorni decisivi nella vita di un killer professionista, incaricato di eliminare tutti gli obiettivi che di volta in volta gli vengono assegnati. Nonostante sia sempre stato un professionista infallibile, commette l’imprudenza di innamorarsi e quando la sua donna lo lascia, non riesce più a far bene il suo mestiere commettendo degli errori che metteranno seriamente a rischio la sua incolumità e la segretezza della sua professione.
L’uomo degli incarichi si rammarica con il suo fedele killer per gli innumerevoli errori compiuti durante l’ultimo periodo di lavoro e gli comunica il suo prossimo licenziamento, che nella sua professione equivale solo a morte certa, ma l’uomo vuole essere clemente con lui e gli propone il pensionamento. Dovrà trovare e uccidere il suo obiettivo contando solo ed esclusivamente sulle proprie forze.

Mentre assapora già l’idea della pensione, scova la casa del suo obiettivo e con sua grande meraviglia insieme all’uomo trova un’amara sorpresa…

 

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Recensione:

Questo libro, rispetto ad altri racconti dello stesso scrittore, segue più un filone romanzesco, si sofferma molto nei dialoghi e un po’ meno nel descrivere alcuni aspetti importanti del romanzo così che ad alcuni può sembrare noioso, ma rimane comunque un libro piacevole da leggere.
Notevole la vena ironica e triste che pervade il libro dove, i protagonisti, pur avendo lottato tutta la vita per la libertà, sono finiti emarginati dalla società rimanendo l’ombra di se stessi. Non è di certo paragonabile ai grandi successi di Sepúlveda, il romanzo sembra essere povero di contenuti e in alcuni casi un po’ banale, troppo basato sugli stereotipi. Nel complesso, riesce a essere una lettura piacevole se non si hanno grandi aspettative.

Trama:

Quattro vecchi amici, anarchici ribelli del regime totalitario cileno, tornati, chi dall’esilio, chi dalla clandestinità, convocati dall’anarchico Pedro Nolasco, detto l’Ombra, concordano appuntamento in un magazzino a Santiago, per compiere insieme un’ultima audace azione rivoluzionaria.
Lucho Arancibia, Lolo Garmendia e Cacho Salinas hanno però deciso di scrollarsi gli anni di dosso, la dittatura li ha provati, ha ridimensionato le loro speranze, sono invecchiati. Attendono l’arrivo del loro leader, stanno lì, in una notte piovosa e fredda ad aspettarlo invano, Pedro non li raggiungerà mai, perché rimane ucciso.  C’è però un anarchico, nipote d’arte, che li guiderà in un’azione decisiva per il loro risveglio, Aravena, che giunto vicino al cadavere, colpito a morte da uno degli oggetti lanciati dalla finestra da Conchita, la moglie, scopre che il morto ha con sé una pistola e una lettera per degli amici che lo aspettano per spartirsi milioni di dollari americani, a quel punto decide di assumere l’identità di “Ombra”.
Dopo tante delusioni e disillusioni tornano ad abbracciare i loro ideali. E’ commovente vederli compiere quell’ultima missione.  Nel frattempo Conchita, si consegna e confessa l’assassinio all’ispettore Crespo, a questo punto gli eventi precipiteranno e sorprenderanno tutti….“Sono l’ombra di quel che eravamo, ma finché c’è luce esisteremo.”

 

 

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Recensione:

Smith Wilbur in questo libro descrive una bellissima avventura che s’intreccia tra il presente e il passato, tra il mondo moderno e la meravigliosa civiltà fenicia, dove il sogno di un archeologo sembra realizzarsi. Non mancano i colpi di scena.

E’ un romanzo per chi ama l’avventura e la storia sugli antichi fenici. Scritto molto bene, l’Africa è esaminata e descritta sotto molteplici aspetti sia moderni sia antichi, alcuni reali altri fantastici.
In questo scenario descritto da Wilbur, la finzione e la fantasia si fondono con note storiche e leggende tramandate dalla cultura indigena del luogo. E’ un romanzo molto affascinante, ricco di momenti romantici, di passione per la storia di questa terra misteriosa e di tanti misteri come l’ipotesi della reincarnazione di un sacerdote nel corpo dell’archeologo.

Trama:

L’archeologo Ben Kazin coltiva un sogno da decenni, per anni è stato disprezzato dai colleghi per le sue teorie su un’importante civiltà del Mediterraneo che si era insediata in Sudafrica fondando la mitica “Città della luna”.
Secondo Ben l’antica città di Opet si sarebbe sviluppata nel Botswana nelle colline del sangue. A seguito di ricerche e foto satellitari, con l’aiuto del suo carissimo amico Louren che finanzierà questa spedizione e della sua assistente Sally della quale è innamorato, inizia il suo viaggio. Giunti in Africa inizieranno le loro ricerche con l’aiuto degli indigeni. All’inizio sembra che i colleghi avessero ragione, ma lui caparbiamente, decide di rimanere ancora lì insieme all’assistente per continuare le ricerche, finalmente dopo giorni di esplorazione, scoprono questa fantastica grotta ricca di pitture rupestri, iscrizioni rivelatrici e stanze segrete con tanto oro e gioielli.
Il romanzo si divide in due parti: la prima che narra le vicende moderne di Ben, della sua amicizia con Louren, del suo amore per Sally e della sua passione per questo lavoro; la seconda che descrive la meravigliosa civiltà e le gesta del coraggioso sacerdote Huy-ben-Amon.
I due personaggi, Ben e il sacerdote, si assomigliano a tal punto che hanno entrambi lo stesso fisico imperfetto con la gobba, entrambi innamorati di una bellissima donna che sembra per loro irraggiungibile. Così Ben si convince di essere venuto al mondo per portare al termine ciò che aveva iniziato il sacerdote duemila anni prima e per portare a termine il destino determinato dall’antica profezia. Inizia quindi a immergersi nell’antico e affascinante mondo attraverso le gesta di Huy. Inizia a indagare sulle terribili profezie che avrebbero decretato la fine di quel mondo luminoso creato in onore del Dio del Sole.

 

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Recensione

Zafòn, è uno scrittore che a me piace molto. Riesce a dare anima e consistenza alle pagine che scrive, a coinvolgere il lettore nella storia, creando un legame con i personaggi. Le descrizioni di ambienti e personaggi sono molto dettagliate, ma non prolisse. E’ un romanzo facile da seguire, scritto bene e i capitoli sono brevi e lineari. La storia è originale, molto piacevole e intrigante. Il protagonista, così come in altri suoi romanzi, inizia un’indagine che lo porterà a visitare luoghi e incontrare persone, a vivere ricordi di altri, attraversando, tramite i racconti delle persone che incontrerà, un passato non troppo remoto ricco di misteri.

Trama

Anche nel libro “Marina” lo scrittore Carlos Ruiz Zafòn ci conduce nella città di Barcellona. Ci troviamo alla fine degli anni Settanta e Oscar è uno studente che trascorre gli anni della sua adolescenza in un cupo collegio della città catalana. Colmo di quella dolorosa energia così tipica dell’età, fatta in parti uguali di sogno e insofferenza che lo spinge spesso ad allontanarsi di nascosto da questo collegio , per perdersi nel dedalo di vie, ville e palazzi di quartieri che trasudano a ogni angolo storia e mistero. Durante una di queste fughe solitarie, Oscar si lascia sorprendere dalla musica di un grammofono, che lo porta fino a una casa misteriosa, ma la presenza di un uomo lo porta a fuggire, senza rendersi conto di aver portato con sé un orologio. Qualche giorno dopo decide di restituirlo al legittimo proprietario e in questa occasione incontra Marina e il padre Germàn. Da quel momento, niente per lui sarà più come prima, la sua vita rimarrà impigliata in quella della famiglia di Marina, che sembra nascondere segreti mai rivelati che lo spingeranno sempre più lontano dal suo collegio per cogliere l’irrefrenabile desiderio di scoprire tutto quello che non è mai stato confessato.

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